Attacco “hacker” globale o pessime scelte imprenditoriali? Facciamo un po’ di chiarezza

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Attacco “hacker” globale o pessime scelte imprenditoriali? Facciamo un po’ di chiarezza.

Sta facendo molto scalpore, in queste ore, la notizia di un presunto “gigantesco attacco hacker globale” a carico di server basati su “VMware ESXi” (un diffusissimo software di virtualizzazione) sparsi in tutto il mondo.

Cosa c’è di vero?

L’attacco è vero, ma le dimensioni reali – al di fuori dell’enfasi mediatica – sono tutto sommato modeste, interessando “solo” qualche migliaio di server su base mondiale.

Quanto è grave?

Per chi lo subisce è decisamente grave, probabilmente catastrofico… come tutti gli attacchi ransomware, peraltro. Tieni presente che, in generale, circa l’80% delle PMI che subiscono un attacco cyber perdono dati essenziali e hanno un’elevata probabilità di chiudere.

Come ti puoi difendere?

Come avrai già letto, l’attacco sfrutta la vulnerabilità CVE-2021-21974 dei server VMware ESXi, una “debolezza” identificata e risolta con una patch di sicurezza.

Una patch, è bene sottolinearlo, rilasciata da VMware ben 24 mesi fa: installarla era semplice e gratuito, una banale e quotidiana procedura di buona manutenzione. Chi l’ha installata, può stare tranquillo; chi non l’ha fatto, invece, invece, è ad alto rischio.

Quanto ti devi preoccupare?

Dipende!

  1. Se nella tua Azienda l’infrastruttura e i servizi IT sono visti come un investimento strategico essenziale e non solo come un “costo”;
  2. Se i tuoi server sono gestiti da personale esperto, con la corretta autonomia decisionale e un budget appropriato;
  3. Se hai licenze, apparati di sicurezza, applicativi e sistemi aggiornati e correttamente manutenuti

Allora è del tutto verosimile che la patch sia stata correttamente identificata e installata: puoi stare tranquillo.

Se, al contrario:

  1. nella tua Azienda l’infrastruttura e i servizi IT sono visto solo come un “costo” e non come un investimento strategico
  2. i tuoi server sono gestiti da collaboratori afflitti da insufficiente  autonomia decisionale e/o budget inadeguati;
  3. hai licenze, apparati di sicurezza, applicativi e sistemi non aggiornati

Beh! In questo caso non serve per forza un “attacco globale”, prima o poi la tua infrastruttura sarà “bucata”, si fermerà e probabilmente perderai i tuoi dati. E’ solo questione di tempo.

Qual è la soluzione?

Una sola: una diversa cultura imprenditoriale/manageriale.

E’ urgente e necessario che il management aziendale prenda finalmente consapevolezza che:

  • gli attacchi cyber sono oggi una quotidiana realtà per OGNI Azienda, a prescindere da dimensioni e criticità di informazioni trattate
  • le PMI che subiscono un attacco cyber spesso finiscono per chiudere
  • infrastruttura IT, cybersecurity e corretta protezione dei dati sono oggi asset strategici essenziali per la prosperità e la sopravvivenza aziendale

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