Sei sicuro che i dati della tua azienda non siano già nel Dark Web?
Ogni giorno migliaia di credenziali aziendali e dati sensibili vengono venduti nel Dark Web. Il più delle volte, le aziende non se ne accorgono fino a quando non è troppo tardi. E non si tratta solo di grandi gruppi o multinazionali: le PMI italiane, soprattutto in Emilia-Romagna, sono tra i bersagli preferiti dei cybercriminali.
Secondo recenti report, l’80% delle vittime globali di ransomware sono piccole e medie imprese. E se la tua azienda opera nei settori manifatturiero, logistica, sanità o servizi industriali, il rischio è ancora più concreto.
Dark Web: un mercato invisibile ma molto attivo
Il Dark Web ospita marketplace dove vengono scambiati accessi a server, account email, database aziendali, documenti riservati. Spesso, questi dati derivano da credenziali compromesse in attacchi precedenti o campagne di phishing mirate. Se i dati della tua azienda sono finiti in questi circuiti, il rischio è che vengano usati per compromettere i tuoi sistemi o rivenduti al miglior offerente.
Come capire se sei già esposto
Ecco alcuni segnali e strumenti utili per verificare:
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Controlli pubblici su data breach: esistono strumenti (es. Have I Been Pwned) per verificare se le email aziendali sono comparse in fughe di dati note.
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Monitoraggio delle reti e dei servizi esposti: porte aperte, credenziali di default o server mal configurati possono diventare vulnerabilità critiche.
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Attività sospette sugli account: accessi da IP non riconosciuti, tentativi di login falliti ripetuti, reimpostazioni non autorizzate.
Best practice minime di sicurezza
Ogni PMI dovrebbe adottare almeno queste misure:
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Utilizzo di password complesse e uniche, gestite con un password manager.
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Attivazione dell’autenticazione multi-fattore (MFA) per account sensibili.
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Formazione del personale su phishing e minacce comuni.
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Aggiornamento regolare dei sistemi e verifica delle configurazioni di rete.
Attacchi recenti nel nostro territorio
Non si tratta di rischi teorici. In Emilia-Romagna abbiamo assistito a casi concreti:
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L’attacco all’AUSL di Modena ha portato all’esfiltrazione di oltre 950 GB di dati sanitari, poi pubblicati nel Dark Web.
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Diversi fornitori industriali del modenese e reggiano hanno subito violazioni tramite accessi remoti compromessi o phishing mirato.
NIS2: nuove responsabilità per le aziende
Con l’entrata in vigore della Direttiva NIS2, molte imprese italiane saranno tenute a dimostrare di saper prevenire e rilevare incidenti di sicurezza. Non si tratta solo di compliance: la direttiva chiede alle aziende di avere visibilità sul proprio rischio cyber e adottare misure adeguate per ridurlo.
La Cyber Risk Investigation di Alchimie Digitali
Per aiutare le PMI a mappare il proprio rischio reale, offriamo la Cyber Risk Investigation:
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Verifica delle credenziali compromesse collegate al dominio aziendale.
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Analisi dell’esposizione di rete (servizi attivi, porte aperte, configurazioni a rischio).
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Ricerca di tracce nel Dark Web relative a dati aziendali (documenti, domini, utenze).
Il risultato è un report dettagliato con evidenze concrete e priorità d’intervento. È il primo passo per costruire una difesa informata, efficace e conforme alla NIS2.
Scopri se la tua azienda è già nel mirino.
Approfondisci il servizio di Cyber Risk Investigation »
FAQ
Come faccio a sapere se i dati della mia azienda sono nel Dark Web?
È possibile utilizzare strumenti di monitoraggio specializzati o affidarsi a servizi come la Cyber Risk Investigation di Alchimie Digitali, che analizzano in modo sicuro e legale la presenza di dati aziendali su marketplace e forum illegali.
Cos'è una Cyber Risk Investigation?
Una Cyber Risk Investigation è un’indagine tecnica che analizza il livello di esposizione di un’azienda a rischi informatici, verificando la presenza di credenziali compromesse, vulnerabilità di rete e dati presenti nel Dark Web.
Quali aziende sono obbligate a rispettare la Direttiva NIS2?
La Direttiva NIS2 si applica a organizzazioni pubbliche e private in settori considerati critici o ad alto impatto, come energia, sanità, logistica, manifattura avanzata, ICT e infrastrutture digitali. Include anche molte PMI che fanno parte di filiere essenziali.
Le PMI sono davvero un bersaglio per gli attacchi informatici?
Sì. L’80% delle vittime di ransomware sono PMI. Questo accade perché spesso hanno difese più deboli, ma comunque gestiscono dati sensibili o servizi critici per clienti e partner.
Cosa posso fare se scopro che le mie credenziali sono state compromesse?
Devi agire subito: cambia tutte le password coinvolte, abilita l’autenticazione a due fattori, revoca gli accessi non più necessari e verifica eventuali attività anomale sui sistemi aziendali.
