RIPE Network Coordination Center, l’ente che gestisce l’infrastruttura di Internet in europa, ha iniziato a distribuire gli ultimi “sgoccioli” di indirizzi IPv4 disponibili.
Per chiarire, l’indirizzo IP è, semplificando terribilmente, l’equivalente internet dell'”indirizzo di casa”, e senza quello non ci si collega a Internet, esattamente come senza un indirizzo di casa il postino non saprebbe come consegnarvi la posta.
Per ovviare alla fine degli IPv4 sono anni ormai che è disponibile (almeno in via teorica) l’IPv6, protocollo che aumenta il numero di indirizzi disponibili in modo gigantesco, ma che, pur restando compatibile col 4, presenta fortissime differenze rispetto alla versione precendente.
Per spingere verso l’adozione di IPv6 RIPE NCC ha iniziato a fare pagare (e non poco) gli indirizzi IPv4, unico modo riconosciuto valido per spingere la gente fuori dall’inerzia, da quell’atteggiamento del tipo “tanto io ce l’ho, cavoli degli altri, perche’ devo preoccuparmene?” o peggio ancora “IP? rete? perche’ dovrebbe riguardarmi?”
La risposta è che adesso, se continuate a non fare niente in merito, semplicemente pagherete questo privilegio. e sempre di più man mano che passa il tempo.
Peraltro mentre chi e’ in IPv6 raggiunge senza problemi chi è in IPv4, il viceversa non e’ sempre garantito, quindi rimanere in IPv4 significa trovarsi man mano in una internet sempre più piccola mentre la “internet versione 6” continua a crescere.
Che sia giunto il momento di pensarci un attimo?
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