Attacco “hacker” globale o pessime scelte imprenditoriali? Facciamo un po’ di chiarezza

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Attacco “hacker” globale o pessime scelte imprenditoriali? Facciamo un po’ di chiarezza.

Sta facendo molto scalpore, in queste ore, la notizia di un presunto “gigantesco attacco hacker globale” a carico di server basati su “VMware ESXi” (un diffusissimo software di virtualizzazione) sparsi in tutto il mondo.

Cosa c’è di vero?

L’attacco è vero, ma le dimensioni reali – al di fuori dell’enfasi mediatica – sono tutto sommato modeste, interessando “solo” qualche migliaio di server su base mondiale.

Quanto è grave?

Per chi lo subisce è decisamente grave, probabilmente catastrofico… come tutti gli attacchi ransomware, peraltro. Tieni presente che, in generale, circa l’80% delle PMI che subiscono un attacco cyber perdono dati essenziali e hanno un’elevata probabilità di chiudere.

Come ti puoi difendere?

Come avrai già letto, l’attacco sfrutta la vulnerabilità CVE-2021-21974 dei server VMware ESXi, una “debolezza” identificata e risolta con una patch di sicurezza.

Una patch, è bene sottolinearlo, rilasciata da VMware ben 24 mesi fa: installarla era semplice e gratuito, una banale e quotidiana procedura di buona manutenzione. Chi l’ha installata, può stare tranquillo; chi non l’ha fatto, invece, invece, è ad alto rischio.

Quanto ti devi preoccupare?

Dipende!

  1. Se nella tua Azienda l’infrastruttura e i servizi IT sono visti come un investimento strategico essenziale e non solo come un “costo”;
  2. Se i tuoi server sono gestiti da personale esperto, con la corretta autonomia decisionale e un budget appropriato;
  3. Se hai licenze, apparati di sicurezza, applicativi e sistemi aggiornati e correttamente manutenuti

Allora è del tutto verosimile che la patch sia stata correttamente identificata e installata: puoi stare tranquillo.

Se, al contrario:

  1. nella tua Azienda l’infrastruttura e i servizi IT sono visto solo come un “costo” e non come un investimento strategico
  2. i tuoi server sono gestiti da collaboratori afflitti da insufficiente  autonomia decisionale e/o budget inadeguati;
  3. hai licenze, apparati di sicurezza, applicativi e sistemi non aggiornati

Beh! In questo caso non serve per forza un “attacco globale”, prima o poi la tua infrastruttura sarà “bucata”, si fermerà e probabilmente perderai i tuoi dati. E’ solo questione di tempo.

Qual è la soluzione?

Una sola: una diversa cultura imprenditoriale/manageriale.

E’ urgente e necessario che il management aziendale prenda finalmente consapevolezza che:

  • gli attacchi cyber sono oggi una quotidiana realtà per OGNI Azienda, a prescindere da dimensioni e criticità di informazioni trattate
  • le PMI che subiscono un attacco cyber spesso finiscono per chiudere
  • infrastruttura IT, cybersecurity e corretta protezione dei dati sono oggi asset strategici essenziali per la prosperità e la sopravvivenza aziendale

La nostra proposta: il servizio IT-Full Care

IT Full Care è un piano di assistenza e gestione IT modulare e flessibile, che si modella e adatta alle esigenze di ogni singola Azienda.

Quando in Azienda sono presenti un IT Manager o altri collaboratori che si occupano dei sistemi IT, il piano IT-Full Care si adatta e si integra con le risorse esistenti, sviluppandosi a seconda dei casi, in affiancamento e appoggio, in autonomia e collaborazione oppure in autonomia con compiti di coordinamento, in base alle specifiche esigenze e alle caratteristiche di ogni singola realtà aziendale.

Chiamateci, troviamo insieme la soluzione: quella giusta per voi.

Prevenire la perdita di dati

Backup

Microsoft office 365 offre uno tra i migliori ecosistemi per la gestione delle attività aziendali, tuttavia, molti utenti, non sono completamente consapevoli che il passaggio al cloud, non li mette completamente al riparo da potenziali problemi e inconvenienti.

Per ovviare a questi ultimi, l’unica strada percorribile che ci sentiamo di consigliare, qualora non vi aveste già pensato, è implementare una soluzione di backup per la protezione dei dati, affinché possiate accedere senza limitazioni ai dati di Office 365 ed avere il pieno controllo della situazione.

La necessità di implementare il backup di Microsoft 365 può essere compresa solo facendo chiarezza sulla responsabilità delle parti, aspetto per molti nebuloso.

Dove comincia e finisce la responsabilità di Microsoft?

Eccovi un elenco puntato, che può dare un’idea della cosa:

  1. Possibilità di recupero di dati eliminati, dal cestino;
  2. Manutenzione e garanzia del funzionamento dei servizi di Cloud, gestendo disservizi o guasti di un hardware o difetti di un software;
  3. Replica dei dati presenti (in quell’istante) nei vostri archivi, su differenti Data Center

Sì ma, fino a quando?

La risposta varia a seconda del tipo di servizio di Microsoft 365.

Se si parla del servizio di posta: Quando cancelliamo i dati nel cestino, Microsoft consente di recuperarli entro 14 giorni (di default), servizio estendibile a 30 giorni.
Invece per SharePoint e One Drive: i dati cancellati possono essere recuperati entro 93 giorni.

 

Quindi, in conclusione, perché hai bisogno di Backup per Microsoft Office 365?

Semplice, perché Microsoft è responsabile esclusivamente della manutenzione delle infrastrutture e della disponibilità dell’applicazione. Si può incorrere in innumerevoli rischi che potrebbero minare la protezione dei dati, ad esempio:

  • Le minacce alla sicurezza: che possono essere interne o provenienti da attacchi di aggressori esterni che vedono i tuoi dati valore economico;
  • La cancellazione accidentale: Nessuno è perfetto e ad ogni modo questa rimane sempre una delle principali cause di perdita dei dati, anche se facilmente prevenibile;
  • Le Normative e la conformità legale: Lo sai che sei sanzionabile, se non riesci a fornire dati a organismi di regolamentazione o a tribunali?
  • Le lacune nei criteri di conservazione dei dati: lo stato delle cose può variare rapidamente e piccole sviste possono portare a grandi e spiacevoli conseguenze.

 

La protezione dei dati di Microsoft Office 365 è tua responsabilità, ma noi possiamo aiutarti fornendoti una soluzione semplice e a prova di rischi, al fine di avere tutti i dati sotto il tuo controllo.

Hai bisogno del nostro aiuto?

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PWA – Risultati Concreti Senza Mal Di Testa

Creare Progressive Web App: perchè?

Ricordarsi a memoria tutti i siti web che visitiamo non è certo il nostro passatempo preferito, giusto? Quindi come fa un titolare di una PMI a fare in modo che il proprio sito web rimanga nella memoria dell’utente?

 

La risposta è creare Progressive Web App (PWA), anche conosciute come “Applicazioni Web Progressive”: queste infatti, sono in realtà veri e propri siti internet che hanno la possibilità di installarsi nel dispositivo delle persone come una vera e propria applicazione, con un loro titolo e una loro icona.

L’istituto Gartner stesso ha predetto che entro la fine del 2020 le PWA rimpiazzeranno il 50% delle APP.

Amazon, ad esempio, è appunto una specie di PWA; vengono aggiunte funzioni e viene modificato l’aspetto senza dover aggiornare l’applicazione dallo store ogni volta; non c’è bisogno di ricordarsi a memoria il suo indirizzo; e il brand e la fiducia da parte dell’utente? si creano col tempo, come ogni cosa. Alcuni altri che hanno scelto le PWA sono qui.

I vantaggi rispetto al singolo Sito Web o  App:

  • Creare una Progressive Web App costa molto molto meno di una APP
  • Hanno costi di manutenzione nel tempo di gran lunga inferiori
  • Funzionano anche offline o su reti di scarsa qualità
  • Non hanno bisogno del permesso (e dei costi) di un App store per essere messe a disposizione
  • Compaiono anche nelle ricerche di Google come se fossero un sito web vero e proprio
  • Creare una Progressive Web App ha anche tempi di realizzazione molto più rapidi

Un esempio di PWA

Tornando ad Amazon, che ha sfruttato le risorse già sviluppate, per creare un’applicazione ibrida; nativa ove è stato necessario utilizzare funzioni legate al singolo sistema operativo, ma progressiva, permettendo di inserire il “banner del Black Friday” senza obbligare i clienti ad aggiornare manualmente l’APP, prima di poter usufruire della promozione.

Una PMI ha grande convenienza nel creare una Progressive Web App poiché già in fase di progettazione, a seconda della sua situazione, può scegliere se realizzare un add-on a partire dal proprio sito web esistente, approfittare della necessità di rinnovare il proprio sito web per fare un progetto integrato con un rapporto costi/benefici estremamente conveniente.

Qualche dettaglio in più su perché creare Progressive Web App

Le PWA oggi ci permettono di avere risultati concreti senza la stretta necessità di avere una multinazionale alle spalle; ogni applicazione web progressiva utilizza infatti, in modo innovativo, le stesse tecnologie presenti da almeno due decenni, utilizzando 3 principali vantaggi:

  • è in realtà un sito web, quindi svilupparlo richiede conoscenze base fondate nel 19esimo secolo, risparmiando quindi una significativa quantità di tempo e denaro;
  • essendo un sito, lo aggiorniamo noi una volta sola, e tutti vedono le modifiche in tempo reale, senza essere soggetti alla dittatura degli App Store;
  • la pubblicazione online quindi, richiede risorse minime, accessibili a chiunque: non è quindi necessaria una infrastruttura “alla Google”; permettendo appunto anche ad una piccola o media impresa (PMI), di essere competitiva e visibile sul mercato, subito!

Un po’ di Pubblicità

Alchimie Digitali, con la recente acquisizione del Brand Netly ha unito le elevate competenze Informatiche, Giuridiche e Privacy a quelle nel campo della SEO SEM e WEBMarketing ed è in grado di realizzare PWA per potenziare il business dei propri clienti e partners.

Chiedici come!

 

 

Cosa sono PCR ed MCR, ovvero cosa significhi la Banda Minima Garantita

Da una discussione su un gruppo social mi sono reso conto che molti non sanno “cosa comprano” quando comprano una linea a banda larga, sia essa una ADSL, una “fibra” sia “vera” (FTTH) che VDSL2 (FTTC) o qualunque altra forma di connessione, e sono convinti che l’unico parametro interessante sia il prezzo, al massimo seguito dalla velocità nominale.

Mi sono convinto quindi a tentare di spiegare ALMENO i due parametri fondamentali da prendere in considerazione quando valutate una linea in banda larga : Peak Cell Rate (PCR) e Minimum Cell Rate (MCR).
Sappiate che quando state comprando una linea questi sono i 2 parametri fondamentali da verificare.

Il PCR e’ il numero che vi sbandierano quando comprate la linea:

il massimo possibile teorico a cui la vostra linea potrebbe arrivare in download.
In effetti e’ una velocità teorica a cui è poco credibile sperare di lavorare davvero, e il suo raggiungimento dipenderà da un mucchio di fattori, tra cui la distanza tra voi e la centrale, quanta gente è collegata in quel momento, dove andate, se avete il vento a favore, se i santi vi aiutano ecc.

Ultimamente addirittura si è arrivati a contratti, soprattutto sulle cosiddette “fibre”, dove vi parlano di “fibra ottica” perchè il box di derivazione è connesso in centrale in fibra ( ergo voi la fibra ottica non l’avrete, perchè la VDSL2 arriva a casa vostra in rame dal box di derivazione), e dove addirittura non si parla neppure di PCR, ma di “quello che il carrier tenterà, se può, di darvi qualche volta, sempre che sia tecnicamente possibile”

Di per sè questo non sarebbe particolarmente grave se qualcuno si prendesse la briga di spiegarvi che POTETE chiedere al carrier in fase contrattuale di stimare l’effettivo allineamento (aka velocità di connessione) che potreste arrivare ad ottenere, ma casualmente tutti se lo dimenticano, e quindi si vedono “fibre ottiche” in rame che nominalmente vanno a 100 Mbps ma se tutto va bene arrivano a 10, e senza manco specificare il PCR .  

Cosa ci viene utile allora per capire COSA stiamo comprando? il MCR!

il MCR e’ la cosiddetta “banda garantita”

cioè la banda MINIMA che il vostro operatore (in inglese, carrier) riserva per voi e che si impegna a darvi davvero, ed è il VERO parametro su cui “fare di conto” quando comprate una linea di connessione.

Pensare che avete comprato per 19,99 euro al secolo una linea da 200 Mbps “dovrebbe” fare venire un dubbio; per chi non lo sa, la banda, quella “vera”, e’ una delle cose più costose esistenti oggi in informatica: possibile che ce ne regalino così tanta per due lire?

In effetti al carrier dare un PCR altissimo non costa in realtà quasi nulla SE riesce a intestare la linea da casa vostra alla centrale per fare comparire almeno per pochi secondi il mittttico numerino nelle impostazioni del modem, lui è legalmente a posto… e coi contratti formulati in base alle “speranze di connessione” non è costretto ad ottenere manco quello.
Al contrario , farvi navigare DAVVERO a quelle velocità gli costerebbe una follia… ma visto che nella maggioranza di questa tipologia di contratti l’MCR è ZERO / non specificato, cioè non vi garantisce manco un bit al secondo, i 19,90 euro sono portati a casa con poca fatica.

Oltre a ciò considerate che il vostro contratto parla della banda che va da voi alla centrale a cui siete collegati.

Dopo e’ tutto da scoprire, e dipende dalla capacità di connessione del vostro carrier in quella centrale rispetto al quantitativo di traffico che deve veicolare, il che spiega la differenza sostanziale tra i contratti “per privati” e quelli “aziendali”.

Se a casa infatti tutto ciò può essere accettabile, normalmente in un ufficio non lo è, quindi prima di considerare strabilianti contratti di connessione… guardateci dentro! 

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Cosa considerare scegliendo una connessione a Internet, sia ADSL, Fibra o HDSL

Come si sceglie una connessione a Internet, sia ADSL, Fibra o HDSL?

 

Alcune simpatiche discussioni che ho visto in giro su Facebook mi hanno fatto riflettere sul fatto che evidentemente molti non sanno cosa chiedere per avere una linea a banda ampia che risponda alle loro esigenze, e mi sono deciso a scrivere queste due note, nella speranza vengano utili a qualcuno.

In prima cosa vi consiglierei di riflettere attentamente su “cosa vi serve” :

le esigenze di un’azienda non sono quelle di un privato, quelle di uno studio professionale sono differenti da quelle di un negozio.

In secondo luogo bisogna capire cosa state comprando, e quali sono i parametri da cui capire COSA state comprando.
La semplice equazione “mi danno una adsl da 20 mega per 19 neuri e novanta” non e’ sufficiente per sapere quel che state prendendo.
Per intenderci, il cliente che sceglie cosi’ e’ la gioia neanche del commerciale, ma del call center!

Vediamo di capire in che “mare” ci si muove, magari potremo permetterci di fare scelte più oculate.

xDSL, Fibra Ottica o VDSL2?

Le tre tecnologie non hanno nulla a che vedere l’una con l’altra, l’unica cosa che hanno in comune e’ “portare la connessione a internet”.
Le xDSL (Digital Subscriber Line) sono una tecnologia per cui si sfrutta la capacità residua di un doppino telefonico, tipicamente quello del telefono, per fare arrivare dove serve la banda larga.
Se a casa avete già una linea telefonica tradizionale (PSTN) l’ISP (cioè la società da cui prendete la connettività) non deve neanche venire da voi, collega il vostro doppino ai suoi apparati, voi mettete un filtro che suddivide i due segnali sulla presa del telefono (g-split) e la nuova linea e’ pronta ad entrare nel vostro router.
Se invece avete una ISDN, che essendo una linea digitale usa già tutta la banda disponibile, allora deve stendere un doppino nuovo dedicato.
Questa tecnologia permette di sfruttare le infrastrutture esistenti , ma ha svariati limiti, come la distanza massima dalla centrale di 2 km di filo, di più per le linee ADSL2+ ma a scapito dell’affidabilità, forti limiti sulla banda passante ottenibile  ecc ecc.

La Fibra Ottica invece e’ la stessa tecnologia con cui da sempre si stendono le dorsali a lunga distanza, è immune ai disturbi elettromagnetici, porta una banda molto piu’ ampia ma ha uno svantaggio: serve una terminazione per ogni utente, il che vuol dire che :
1) dovete avere la fibra che arriva già da voi, perche’ i costi di posa sono proibitivi
2) costa molto di più perche’ buona parte del costo e’ dato dalla “testata”, cioè il connettore che arriva in casa vostra e trasforma la fibra ottica in un segnale “usabile ” (es. ethernet)
3) se non si fa MOLTA attenzione nei contratti permette ai commerciali degli ISP di avere buon gioco a dirvi numeri stratosferici che poi non si trasformeranno in una vera esperienza di navigazione: visto che le linee di ultimo miglio infatti dichiarano le velocità ottenibili da casa vostra alla centrale, qualunque fibra può darvi 10 Mbps, 100 Mbps, 1Gbps o addirittura 8 Gbps di connessione… ma se poi in centrale l’ISP ha disponibili solo pochi mega di banda dedicati a lui, voi su internet arriverete poco lontano

Ultimamente poi sotto il nome di Fibra Ottica si vende anche ciò che “fibra ottica alla fin fine proprio non è”, cioè le VDSL2.

Le VDSL2 sono un sistema per cui la fibra ottica NON arriva fino a casa vostra ma arriva al box di derivazione più vicino, e da lì viene “rimbalzata” a casa vostra tramite lo stesso sistema della xDSL, con la differenza che essendo molto più vicini e con una connessione molto più prestazionale tra il box e la centrale, comunque ottenete NORMALMENTE molta più banda di una ADSL o di una HDSL.
La fregatura è che ho detto “normalmente”, poi c’è da verificare come siete effettivamente messi nella realtà da voi.
Inutile sperare di avere comprato la famigerata “fibra 100 mega” se poi in realtà per mille motivi la connessione effettiva tra voi e il box  gira su un doppino anteguerra e il vostro box è a un kilometro in cavo di distanza, in questi casi se riuscirete ad avere 10 mega di banda reale è già tantissimo

A causa di ciò bisogna fare attenzione a due sigle che vi possono dire se avrete effettivamente una fibra o una VDSL2:
Se si sta parlando di FTTH (Fiber trunk to Home) si parla di fibra ottica “vera”, mentre se si parla di FTTC (Fiber Trunk to Cabinet) si sta parlando di VDSL2

Cio’ detto, tendenzialmente laddove si può la fibra, in entrambe le sue incarnazioni, e’ normalmente “meglio” delle xDSL, ma bisogna stare molto attenti ai contratti, e raramente a casa avrete bisogno davvero di 100 Mbps.

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Ip Statico pubblico, IP statico privato o IP dinamico? IPv4 o IPv6 ?

Questo e’ assolutamente il secondo parametro da prendere in considerazione, e fate molta attenzione perchè da qui nascono i problemi più grossi.

In primo luogo e’ fondamentale capire cos’e’ l’IP Address.
L’indirizzo IP su internet e’ l’equivalente nella rete stradale dell’indirizzo di casa.
Se avete un IP Statico Pubblico vuol dire che siete nelle condizioni di “avere una vostra casa” su internet, e potete dire al “postino” di mandarvi lettere in “via garibaldi, 59”. Insomma, siete raggiungibili dall’esterno.
Di solito questo e’ un elemento imprescindibile per un’azienda, che sfrutta tecnologie quali VPN per collegare più sedi, o smartphone / tablet che si collegano in azienda da “fuori” e tanto altro.
E’ invece abbastanza relativa l’utilità per un privato che non deve “fornire servizi su internet” ma solamente USUFRUIRE dei servizi che internet offre
Se avete un IP dinamico, siete nella situazione di vivere in albergo. diventa difficile dire al “postino” dove recapitarvi la corrispondenza, sebbene con la mediazione di un qualche bravo concierge qualcosa si possa ottenere (a fatica).
D’altronde, se non vi interessa essere raggiunti, ma solo raggiungere voi gli altri, la cosa potrebbe essere tutto sommato accettabile, e non a caso questa è la soluzione “normale” per un utente “casalingo”
L’IP Statico Privato invece riesce a condensare il PEGGIO delle due situazioni di cui sopra.
Sostanzialmente è quello che ottenete quando NON siete attaccati a internet ma a una MAN (Metropolitan Area Network) come quella di Fastweb e dintorni, sempre che non abbiate messo mano seriamente al contratto.
In pratica avete in effetti un indirizzo IP statico, ma e’ quello di una rete locale collegata a Internet tramite un IP statico Pubblico unitario controllato dal carrier (la tecnica si chiama NAT per i curiosoni); non riuscite ad essere raggiungibili da internet, ma in compenso visto che il vostro ip e’ quello di una rete locale, chiunque stia su quella rete vi vede proprio come se il vostro pc fosse attaccato alla SUA rete.
Insomma, se potete…evitate!
e ricordate che richiedere a un carrier che usa una MAN un IP Statico Pubblico SPESSISSIMO vuol dire vedersi mappato il proprio ip statico privato su un ip statico pubblico, non risolvendo un bel niente dei problemi di visibilità sulla rete interna, quindi se decidete di chiederglielo, attenzione a leggere bene il contratto…

Altro fatto e’ la versione del protocollo IP che vi viene “propinata”. Se state prendendo apparati nuovi, o se i vostri apparati lo supportano, non fate i timidi e non abbiate paura: chiedete degli IP in versione 6.
Spenderete di meno e spesso otterrete prestazioni maggiori.
Se invece avete apparati datati o di bassa qualità fate molta attenzione, perche’ se tentate di usare su un apparato che supporta solo l’IPv4 un IPv6 non potrete che andare incontro a un’amara delusione.

Ovviamente, se dovete comprare dei nuovi apparati di rete, non fatevi del male e prendeteli “IPv6 Compliant”:
Già adesso i vari “enti distributori di indirizzi” stanno facendo pagare per gli IPv4 , e la cosa andando avanti col tempo peggiorerà, perche’ visto che non sono riusciti a farci migrare “con le buone” adesso stanno passando “alle cattive”.

Non perdo tempo a dirvi che la vostra rete dovrebbe essere protetta almeno da un firewall: quello non e’ un problema di IPv4 o IPv6, e se non l’avete già capito adesso e’ inutile che io sprechi byte in merito.

ADSL o HDSL? No, non sono uguali…

Queste due tipologie di linee vengono spessissimo confuse l’una con l’altra con gravissimi risultati, quindi e’ il caso di chiarire:

  • Una ADSL e’ una DSL ASIMMETRICA, il che vuol dire che la vostra velocità in upload e’ differente da quella in download. Ripeto con altri termini:
    • La velocità a cui SCARICATE da internet e’ MOLTO MAGGIORE di quella con cui INVIATE DATI su internet.
    • E si, VOI MANDATE SEMPRE DATI SU INTERNET, anche solo per richiedere una pagina web.

Questo vi spiega perchè valutare una ADSL da “un solo numero” e’ una boiata pazzesca un po’ come la corazzata Potemkin.

  • Tra una 4 Mbps /256 Kbps, una 4Mbps / 512 Kbps e una 4 Mbps / 1 Mbps la differenza e’ ABISSALE.
  • Pensate per esempio che quando usate Skype, ciò che limita la qualità della vostra “telefonata” e’ la vostra banda in upload, quella “piccola”.
  • Idem quando usate dropbox, flickr, quando fate un post su facebook ecc….
  • Oltre a ciò l’ADSL “suddivide il circuito” . avete presente quei numeretti VPI-VCI, il discorso fatto all’inizio sulle xDSL che impiegano lo stesso doppino del telefono ecc? bene, questo vale per le varie forme di ADSL e NON per le HDSL, che si prendono “tutta” la banda del doppino telefonico. questo significa fare entrare in ballo un’altro parametro ben conosciuto dai giocatori on-line :
  • La latenza .
  • Questo parametro indica spannometricamente quanto tempo intercorre tra una vostra richiesta e la ricezione della risposta (vi prego esperti di TLC, non fucilatemi, l’articolo non e’ per voi), valore indipendente dalla velocità a cui vengono spediti i byte nei fili.
  • E non ci sono santi, l’ADSL sarà sempre l’oggetto con la peggior latenza tra le varie soluzioni, proprio perche’ deve sfruttare solo una parte del proprio mezzo fisico di trasporto.
  • Purtroppo nessuno può indicarvi parametri di riferimento sulla latenza, quindi se siete un videogiocatore incallito e/o un utente VoIP, forse vi conviene pensare ad un’HDSL o una VDSL2… se potete permettervela come costi e se siete così fortunati da essere serviti!
  • Ovviamente l’HDSL e’ il “contrario” dell’ADSL : e’ Simmetrica (quindi 20 Mbps in download sarebbero 20 Mbps in upload… goduria!), con una latenza molto piu’ bassa… ed essendo “banda vera” tende a costare MOLTO di piu’ dell’ADSL.
  • Insomma, se da voi non arriva la fibra di nessun tipo, siete un’azienda e volete fare VoIP, VPN o tenere in casa il server di posta, l’unica alternativa funzionale potrebbe proprio essere l’HDSL.

PCR e MCR: detto anche “se paghi poco ottieni niente”

Per prima cosa, se non sapete cosa sono PCR e MCR,  potete leggere il mio articolo in merito.

E’ inutile nascondersi dietro un dito: ad oggi la banda internet e’ probabilmente la cosa più costosa in informatica. non parliamone in Italia dove abbiamo infrastrutture ridicole, spesso malgestite e perennemente usate dal politico di turno per farsi pubblicità per poi non cambiare nulla.

E allora come mai la famosa offerta da 19,90 euro per una adsl da 20 Mbps?

Semplice: il Minimum Cell Rate (MCR) di quella linea e’… ZERO!

Funziona? ok, vi e’ andata bene. smette di funzionare? peccato! il vostro vicino di casa inizia a scaricarsi la corrazzata potemkin in full-HD-3D-SuperSbav? voi andate a pedali, ed aggiungere un criceto non migliorerà la situazione.

Questo dovrebbe spiegarvi PERCHE’ spesso e volentieri una ADSL 1Mbps/256 Kpbs con 256 Kpbs di MCR funziona generalmente MOLTO ma MOLTO meglio di una ADSL 20 Mbps / “non si sa quanto di upload” con MCR 0.

E non preoccupatevi: se nel contratto non si parla di MCR o di “banda garantita”, state traquilli che l’MCR e’ proprio 0…

 

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Come farai il backup della linea?

Oggi come oggi se siete in una situazione anche solo un filo più complessa di chi usa la linea per vedere Netflix da casa il backup della linea è qualcosa di imprescindibile.
Inutile parlare di “cloud” in ufficio se poi la vostra linea di connessione cade:
vorrebbe dire che tutti quei bei servizi modernissimi non li raggiungete più e improvvisamente il vostro prezioso e costosissimo personale (voi stesso inclusi) si trova a girarsi i pollici, non parliamo poi se avete i telefoni in VoIP che vorrebbe dire trovarsi anche senza quelli.

Quindi il mondo è brutto ed è meglio tornare al fax?

No, semplicemente dovete ricordarvi di avere pianificato PRIMA cosa deve succedere in questi casi, cioè quale sarà il backup della vostra linea.

Viene utile sapere che tutte le Digital Subscriber Line (ADSL, HDSL, VDSL) per loro stessa intrinseca natura non garantiscono la connessione, e quindi POSSONO cadere.

Per risolvere il problema i sistemi sono moltissimi, con rapporti prezzo / prestazione molteplici, e questo è uno di quei campi in cui un grammo di progettazione risolve una tonnellata di problemi DOPO.

Quanto meno è il caso di sapere che NON E’ VERO che si è “costretti” a cambiare il set degli IP Address in caso di caduta della linea, che è quella cosa per cui improvvisamente quando cade la linea principale e sale la secondaria improvvisamente volae fuori dal web banking, dalla connessione all’ufficio centrale ecc.
Esistono modi per evitarlo usando carrier professionali, ma parlare di MPLS, routing dinamico ecc non è lo scopo di questo articolo, se vi serve approfondire non esistate a rivolgervi a noi.

Bene, spero di avervi dato gli strumenti per valutare quello che vi serve, e ricordatevi…

la cosa importante e’ centrare l’oggetto giusto per sé, senza sottovalutare nè sopravvalutare le proprie esigenze, e quello che sarà giusto per me difficilmente sarà giusto per te.

Troppa confusione? Troppe info e a te interessa solo avere una linea performante e adeguata alle tue esigenze? contattaci e ti aiuteremo a trovare la miglior soluzione di connettività per la tua azienda!